L’industria siderurgica rappresenta il maggior consumatore unitario di calce viva.
Molti milioni di tonnellate di ferro e di acciaio sono prodotti ogni anno in Italia e, indispensabile a questo scopo, è l’utilizzo dell’ossido di calcio a bassa granulometria e reattività controllata. La calce, in questo settore industriale, viene consumata in gran parte nelle reazioni metallurgiche, dove serve principalmente a combinare nelle scorie gli elementi secondari da eliminare, come lo zolfo e il fosforo.
Lo zolfo perviene nella ghisa di prima fusione principalmente per mezzo del coke, impiegato nell’altoforno come combustibile e come sostanza riducente, mentre nell’acciaio viene immesso mediante quasi tutti i materiali di carica, a differenza del fosforo che, invece, è già presente nello stesso minerale. Per via dell’azione nociva dello zolfo e del fosforo sulle proprietà del metallo, se ne richiede la massima riduzione possibile anche nell’utilizzo di calce al più elevato livello qualitativo. E l’ossido di calcio prodotto da ITALCALCE risponde perfettamente a questa esigenza.
METALLI NON FERROSI
La calce è largamente utilizzata per il trattamento e il recupero dei minerali metallici non-ferrosi. Nella flottazione del minerale di rame, la calce aggiunta come additivo agisce come sostanza riducente e partecipa a mantenere il giusto grado di alcalinità.
Nell’estrazione dell’oro e dell’argento con il processo di flottazione del cianuro, la calce viva viene usata per il controllo del valore pH. Inoltre, viene utilizzata nei processi di flottazione del piombo, dello zinco e del molibdeno. Nel Sudafrica l’industria dell’uranio rappresenta una grande fonte di consumo della calce viva, che viene utilizzata principalmente nei processi di flottazione dai residui delle miniere aurifere.
Infine, la calce viva è utilizzata come agente fluidificante nella produzione del ferro-cromo, del ferro-manganese, del nickel, dello stagno, del titanio e di altri metalli.